mercoledì 25 aprile 2012

La tassazione degli immobili all'estero


Com’è ormai noto ai più, nel Decreto Salva Italia il Governo Monti ha stabilito un’Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero (IVIE).

La base imponibile, come si evince dall’Annuario del Contribuente (pg. 38) reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è il valore di mercato o il prezzo d’acquisto risultante dall’atto di compravendita, e l’imposta si calcola nella misura dello 0,76% dell’imposta.

A rispetto dei trattati sulla doppia imposizione è stato altresì previsto che da tale base imponibile possano essere detratte le tasse che già si pagano sull’immobile nel luogo in cui è situato. E’ altresì previsto che, se da tale calcolo l’imposta da pagare dovesse essere inferiore a 200,00 Euro, se ne può omettere il versamento. Per quanto attiene agli immobili siti in Francia è presumibile che possa detrarsi la sola Taxe Fonciere, essendo la Tax d’Habitation relativa all’occupazione e non alla proprietà.

Si sono scatenati i commenti di vari consulenti sulla contrarietà dell’imposta al Diritto Europeo piuttosto che al Diritto Costituzionale italiano.

Quanto al Diritto Europeo, si fa notare che tale imposta avrebbe il risultato di una violazione del principio della libera circolazione dei capitali nella UE. Tuttavia bisogna osservare, sotto questo profilo, che ad es. in Francia già esiste una tassa patrimoniale la cui base imponibile è formata da tutti i beni che il cittadino francese detiene ovunque, e quindi anche all’estero. Non abbiamo notizie di pronunce della Corte Europea sulla contrarietà di questa tassa al Diritto Europeo, né che sia stata sollevata una tale eccezione, e quindi ci riserviamo di controllare.

Altre obiezioni però parrebbero più fondate. Anzitutto quanto al fatto che vi sono discriminazioni all’interno della stessa base imponibile per come verrebbe misurata: il costo di acquisto potrebbe essere molto diverso da quello di mercato, e dunque verrebbero penalizzati i soggetti che hanno acquistato più recentemente; inoltre la base imponibile e le detrazioni dell’IVIE sono diverse da quelle dell’IMU. Tutto questo sarebbe contrario al principio di eguaglianza della Costituzione nonché ai principi del Diritto Europeo.   
In ogni caso conviene pagare l’imposta e poi eventualmente proporre ricorso per ottenere il rimborso, nel caso in cui si riesca a dimostrare che è illegittima.